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So di non sapere
- La filosofia della Mangusta 02.02
- Lu par : Zap Mangusta
- Durée : 32 min
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Description
Capitolo II - Socrate
Perché abbiamo bisogno di Socrate, oggi? Per imparare a pensare. Per diventare capaci di farci le domande giuste. Per difenderci. E non farci influenzare dai media, dalle mode e dalla propaganda. Per sviluppare in modo autonomo il nostro pensiero, anche se non è in linea con le opinioni della maggioranza. Per diventare coerenti, più consapevoli dei nostri comportamenti. Per avvicinarci alla verità. Per tutelare la nostra privacy e le nostre diversità. Per accrescere la fiducia in noi stessi. Perché sotto la sua guida tutti possiamo diventare filosofi. Per superare i regionalismi; Socrate era un pensatore "globale" che a chi gli chiedeva da dove provenisse, rispondeva: "Non sono un cittadino di Atene, ma un cittadino del mondo".
Episodio 2 - So di non sapere
Nella favolosa "età di Pericle" le guerre non erano state messe al bando e Socrate si era arruolato come soldato, distinguendosi peraltro in molte azioni coraggiose. Tuttavia non sono né la guerra né la politica ad appassionarlo, ma la conoscenza dell'animo umano. La politica ricambia la sua ostilità, ma purtroppo anche gli sviluppi della cultura non lo favoriscono; Socrate infatti vive al tempo dei sofisti, gente arguta e dalla lingua sciolta, capace di appoggiare qualsiasi causa, purché a pagamento. Lui se ne va in giro scalzo per la polis ad abbordare persone con cui poter conversare. E, per quanto sia stato allievo del nobile Archelao e di Anassimandro, un raffinato conoscitore del cosmo e dei suoi movimenti, vedendolo discutere così animatamente nell'Agorà, gli ateniesi lo scambiano per un sofista e lo bollano come un provocatore sfaccendato che si impiccia con invadenza dei fatti degli altri.
Tre commedie in un solo anno si incentrano polemicamente sulla sua figura. Il commediografo Aristofane lo appende in una cesta, sospeso tra la terra e le nuvole, mentre disquisisce appassionatamente sulla natura delle scorreggie delle zanzare. Il presunto sapiente viene dunque dileggiato e messo in ridicolo. Ma di lì a poco il pensatore scalzo si prenderà una clamorosa rivincita: l'Oracolo di Delfi, una delle massime autorità della mitologia ateniese, lo definirà insospettabilmente l'uomo più sapiente di Grecia.