“Se l’avessi fatto arrestare quella stessa notte sarebbe ancora qui con noi. È stato questo il mio errore” disse Antonio Di Pietro.

“Detto così, suona strano. Se ne rende conto?” rispose Marco Rocca.

“Perché? Io so solo che quella doveva essere una giornata decisiva per Mani Pulite. Purtroppo non è mai cominciata.”

23 luglio 1993. Raul Gardini, carismatico personaggio della scena economica mondiale, viene trovato in un lago di sangue nella sua camera da letto. Un colpo alla tempia, sparato da distanza ravvicinata. Omicidio o suicidio? Da tempo aveva il fiato sul collo dei magistrati, forse stava per essere arrestato. Quella stessa mattina Gardini avrebbe dovuto recarsi in procura per essere ascoltato riguardo alla maxitangente Enimont, la madre di tutte le tangenti, autentica spada di Damocle sospesa sul destino dell’intera classe politica italiana.

Mentre il Paese trema travolto dagli scandali, la magistratura sembra intenzionata a chiudere il caso con un verdetto di suicidio. Una soluzione che non può accontentare il giornalista Marco Rocca, protagonista di questo romanzo che attraversa gli anni della Prima Repubblica consegnando per la prima volta al lettore la parabola di una dinastia, quella dei Ferruzzi, a lungo seconda solo agli Agnelli.

Rocca segue l’affaire Enimont per conto di un importante quotidiano. L’inchiesta lo condurrà lungo un sentiero pericoloso, tra le ambiguità dei personaggi, tra omertà e minacce, e fantasmi che riemergono dal passato.

Un’indagine labirintica, che nasconde una verità inaspettata e clamorosa.

Pubblicato in accordo con Loredana Rotundo Literary Agency