In una notte tempestosa dell'inverno dell'anno 1789, il diavolo irrompe nella vita del giovane Niccolò Paganini. Suo malgrado Niccolò sarà condizionato per sempre dal legame con il Maligno: nell'arte e nell'amore, nel trionfo e nella disperazione, in un'alternanza continua tra bene e male. E' stato un musicista celebrato e invidiato, e un amante appassionato e conteso dalle donne più belle e potenti di quel tempo. Ha frequentato le corti più prestigiose e gli uomini più potenti, il suo famoso violino Guarneri Del Gesù ha originato melodie eterne che fanno parte del patrimonio artistico mondiale.

L'Ussaro

Napoleone è a Torino di passaggio e la curiosità lo spinge a Stupinigi, vuole conoscere lo straordinario musicista del quale le sue sorelline dicono meraviglie. Il tiranno e il violinista sembrano capirsi. Giunti in incognito in una taverna, l'imperatore e il violinista si ubriacano e scatenano una rissa con un gruppo di avventori. Si battono con coraggio ma se la cavano per un soffio.

Prima della sua partenza da Stupinigi, Napoleone ordina ai suoi uomini di far impiccare i partecipanti alla rissa. Paganini è disgustato, capisce di non voler continuare a vivere in balia dei capricci aristocratici: intende diventare ciò che è destinato ad essere. Lascia Stupinigi, raggiunge Lucca e si congeda dal suo amico Baciocchi e dalla vita di corte. Cinque anni più tardi, nel 1813, si ritrova a Milano per debuttare alla Scala davanti a un pubblico in delirio. Fra gli spettatori c'è anche Ugo Foscolo, che gli professa la sua ammirazione e gli fa da secondo in un duello alla pistola, contro un ussaro francese. Pur avendo in canna il colpo letale, Paganini risparmia la vita allo straniero.