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Monte Cassino, det heliga berget norr om Neapel, var en naturlig observationspunkt. Sluttningarna, mindre höjder och dalen framför hade av tyskarna byggts ut till en av världens mest respektingivande försvarsställningar. Slaget om Monte Cassino vintern och våren 1944 var ett obeskrivligt helvete for både anfallare och försvarare. De allierade satte in allt vad de hade av flyg, artilleri, pansar och infanteri från många nationer och bland de tyska styrkorna stred de främsta elitförbanden.

Yeterli insan gücünün olmaması, Hitler’i ülkede bulunan her erkekten yararlanmaya zorluyordu. Firariler, suçlular ve politik mahkumlar da aftan yararlanarak orduya kaydoluyordu. Kendilerini ceza taburlarında bulan bu askerler, en tehlikeli görevlere atanıyorlardı. İşin en zor kısmı koşulsuz itaat sağlamaktı. Gerek küfürlerle gerekse Almanca talimatlarla, bir ceza taburuna ait olduklarını ve bu yüzden dünyanın en iyi askerleri olmaları gerektiğini günde en az yirmi kere duyuyorlardı. 27. Panzer Alayı, askerlerin hiçbirinin inanmadığı bir savaşta mücadele etmek zorundaydı.

27. Panzer Alayının askerleri geri çekiliyordu. Alman şehirlerinin üzerine müttefiklerin bombaları yağarken, askerler de bu korkunç vurgunda rol alıyordu. Tanklar, dayanılmaz kış koşullarında adeta bitmeyecekmiş gibi görünen bir ölüm yürüyüşüyle Rus bozkırlarında güçlükle ilerliyordu. Binlerce mülteci yollara dökülmüştü. Rus savaş uçakları, tıpkı diğer katiller gibi alçaktan uçarak aşağıdaki mülteci sürüsünü gökyüzüne doğru yükselen tek bir kederli çığlığa dönüştürüyordu. Sven Hassel, gönüllü olarak Alman silahlı kuvvetlerindeki bir ceza taburunda görev yapmıştır.

Við heyrum í skriðdrekunum er þeir nálgast, T-34. Þeir hafa séð okkur, hvíslar Lilli. Felið ykkur þar til hann er rétt við holuna, þá hlaupum við! Skelfileg lætin í skriðdrekanum nálgast óðum. Ég þekki óttann sem læðist upp hrygginn. Dauðinn er viss ef þeir hlaupa einni sekúndu of fljótt. Ég veit ekki hvernig við komumst upp, fæturnir hreyfast af sjálfum sér. Skriðdrekinn skríður yfir holuna og kremur allt sem er ofan í henni. Svo skröltir hann áfram...

Il freddo è atroce, 38 gradi sotto zero. Stalingrado, inverno 1942-43. Un vento micidiale sconvolge tutta la steppa e ci investe con minuti cristalli di ghiaccio che ci tagliano il viso. Marciamo insieme a migliaia di cadaveri congelati. In testa alla colonna marcia il Generale SS, silenzioso e cupo. Deve essere impazzito. È già molto che ne abbiamo il sospetto. È un pazzo che insegue la morte. E il Generale SS fa di tutto per trascinare con sé il maggior numero di soldati possibile.

Un commando speciale del reggimento di disciplina che indossa uniformi russe conquista 4 carri armati T-34. Lontani orizzonti dietro le linee russe nel Caucaso. Siamo nel 1942. Di ora in ora i carri armati avanzano verso est. Vengono invocati diverse volte dai reparti russi. Seguiamo i soldati nella loro lotta disperata per fare ritorno tra le linee tedesche. Le distanze sono sterminate, gli amici pochi e la morte sempre in agguato. Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Fratellino atterra sul portello posteriore del mezzo corazzato. È un vero e proprio suicidio. Scarica il mitragliatore all'interno del carro. Salta a terra con la velocità di un fulmine e con un colpo da maestro lancia una granata dentro il portello aperto. Il pesante carro ruota come impazzito, schiaccia alcuni soldati britannici sotto i cingoli per poi precipitare in un burrone. Scoppia un incendio infernale. I soldati delle unità corazzate tedesche attaccano con lanciafiamme e granate a base di fosforo. Non si fanno prigionieri. I sopravvissuti vengono liquidati senza pietà...

Il Legionario gira la canna del mitragliatore. I traccianti divorano la pancia degli ufficiali. Questi cadono rovinosamente nella neve, che si tinge di rosso porpora. Dal bosco si sentono grida belluine, mentre avanza un'ondata di soldati vestiti di pelli. Siamo sul fronte russo-finlandese. I mitragliatori ringhiano fino a svuotare i caricatori. Il plotone del Vecchio, con il gigante Fratellino e Porta nei ruoli principali, lotta selvaggiamente dietro le linee russe. Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Gira la voce che verremo trasferiti a Varsavia. Heide, che è sempre ben informato, dice che là è un inferno. Si parla di ritirata tedesca sul fronte orientale. Sono atterrati migliaia di paracadutisti britannici e i boschi sputano soldati polacchi a frotte. Ma l'esercito clandestino polacco è condannato a morte. Non solo dal Reichsführer Himmler a Berlino, ma anche dal Maresciallo Stalin. I patrioti polacchi implorano invano l'aiuto dell'Esercito Rosso. Ma è già deciso che saranno i comunisti polacchi a prendere il potere.

Porta lotta per tenere il pesante carro blindato in mezzo alla colonna dei soldati. Un momento di distrazione e schiaccerebbe un'intera compagnia. Un'enorme palla di fuoco piomba tra i cespugli davanti al carro. I carristi si lanciano fuori dai mezzi blindati in cerca di riparo. Con il terrore negli occhi e il cuore che batte all'impazzata, giacciono al sole ad aspettare la morte. Un gigantesco muro di fuoco si alza verso il cielo. - Gli organi di Stalin, sussurra Heide spaventato. Porta accende il motore. I carri armati avanzano attraverso sole e acqua. Sono a Mosca, 1941.

Almeno un battaglione di carri lanciafiamme gira su se stesso come una mandria di cinghiali impazziti. Lunghe lingue ardenti di fiamme sbuffano dalle torrette e bruciano tutto ciò che incontrano. Dalla prigione GPU escono frotte di prigionieri in una nube rossa. È come se i russi avessero capito che stanno pensando alla fuga e volessero evitarla con un impenetrabile muro di fuoco, che si alza fino a dove arriva la vista. Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Nei Balcani echeggiano le sanguinose battaglie dei partigiani. Una pioggia di granate cade sulla strada. Dai tetti sparano colpi di mitraglia sul battaglione di cacciatori. I soldati strisciano tra i gemiti, in cerca di riparo. Bottiglie molotov esplodono fragorosamente e il liquido infuocato si rovescia su uomini e materiali. "Partigiani" balbetta il comandante terrorizzato, saltando fuori dal mezzo. Porta saluta e sorride facendo lo scemo. "Comunico al Signor Comandante che ci stanno preparando la festa!"

"UNA OBRA MAESTRA" CHICAGO SUNDAY TRIBUNE La falta de soldados hace que Hitler usa cualquier posibilidad para llamar a filas. Criminales, presos políticos y desertores son amnistiados y mandados a la guerra. Todos terminan en un batallón de castigo y son mandados a los peores misiones. La obedeciencia ciega es de lo más crudo. No menos de veinte veces al día se les recuerda bajo maldiciones e instrucciones prusianas que pertenecen a un regimiento disciplinario y que serán los mejores soldados del mundo. El Regimiento Blindado no. 27 es obligado a luchar en una guerra en la cual ninguno de sus

"EL SOLDADO DESCONOCIDO DE LA SEGUNDA GUERRA MUNDIAL TIENE AHORA SU MONUMENTO" MORGENAVISEN, NORUEGA Escuchamos las orugas de los tanques que se aproximan. - Un T-34. Nos tienen que haber descubierto, susurra Hermanito. - ¡Quedaros hasta que esté aqui, entonces nos largamos! El repugnante traqueteo de las cadenas se acerca más y más. Conozco la angustia que se arrastra por la columna vertebral. Correr un segundo antes de tiempo es la muerte asegurada. Como conseguimos levantarnos no lo sé, las piernas funcionan automaticamente. El carro se menea encima del hoyo y aplasta todo lo que hay en él

"UNO DE LOS MEJORES ESCRITORES EUROPEOS, POSEE EL SENTIDO DEL SUSPENSE COMO POCOS" STAFFORDSHIRE EVENING STANDARD, INGLATERRA Un comando especial del regimento de castigo vestido con uniformes rusos conquista 4 carros de combate T-34. Esclarecimiento a larga distancia detrás de las lineas rusas en el Caucaso. El año es 1942. Hora tras hora los carros ruedan hacia el Este. Varias veces son invocados por las secciones rusas. Seguimos a los soldados en su lucha desesperada para volver a las lineas alemanas. Las distancias son grandes, los amigos pocos y la muerte siempre pisando los talones.

"UN ESPLÉNDIDO SVEN HASSEL, QUIZÁS EL MEJOR - UN ÉXITO INTERNACIONAL SEGURO" L‘ÉCHO DE LA VENTE, FRANCIA Es como si todo el terreno volase por los aires. Una larga explosión retumbante sacude las lineas alemanas. Entonces se escucha un grito infernal. A través de los destellos de fuego se ve la enorme silueta de Hermanito con el bombín gris en la cabeza. Está al fondo de la trinchera enemiga con la metralleta presionada contra la cadera. Las trayectorias luminosas de los proyectiles son escupidos por el cañón. Siluetas despistadas huyen con pánico. -¡Son como el diablo! Exclama el teniente ru

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"UN ESTUDIO IMPRESIONANTE DE LA CAMPAÑA DE STALINGRADO... UN RETRATO FUERTE Y DESPIADADO DE LA PESADILLA DE LA GUERRA" GLASGOW DAILY RECORD, ESCOCIA Hace un frío mordiente, 38 grados bajo cero. Stalingrado invierno 1942-43. Un viento helado barre la estepa y lanza cristales de hielo contra nuestras caras. Marchamos junto a miles de cadáveres congelados. Delante de la columna marcha el General SS silencioso e introvertido. Está furioso. Esto lo sabemos desde hace tiempo. Un fanático, que desea morir luchando. Y el General SS quiere llevar consigo al mayor número la muerte. Sven Hassel

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