Épisodes

  • Ep. 7 - L’indicibile
    Jun 22 2025
    Il quadro si sta chiarendo, il perito radarista Enzo Dalle Mese, che ha avuto un ruolo chiave nelle indagini, mette insieme i diversi attori di quella notte per cercare di capire cosa possa essere accaduto. Alcune domande sono destinate a rimanere aperte, ma forse – a dirci la verità su quanto accaduto – non è chi ha parlato, ma chi ha scelto di rimanere in silenzio. Il relitto del DC9 si trova dal 2006 nel Museo della Memoria di Ustica dove lo scrittore Daniele Del Giudice ha immaginato che la notte si ascolti un lento gocciolio, «come se il mare che per anni ha premuto le molecole di metallo, una volta a terra e all’asciutto, continuasse a uscirne, gocciolando, e l’aereo non smettesse mai di liberarsene».

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    44 min
  • Ep. 6 - Gheddafi
    Jun 22 2025
    Era il colonnello Gheddafi l’obiettivo dell’attacco dei caccia? «Quando lo intervistai – racconta il giornalista di Repubblica, Maurizio Molinari – mi disse che ad abbattere l’aereo di Ustica erano stati gli americani e che volevano colpire lui». Nel corso degli anni le indagini sull’abbattimento dell’I-TIGI hanno conosciuto tentativi di insabbiamento, silenzi, reticenze e anche diverse morti sospette, come quella del maresciallo Mario Alberto Dettori, al lavoro nel centro radar di Poggio Ballone, cruciale per capire cosa accadde la sera del 27 giugno. «Pochi giorni dopo mi chiamò e mi disse: “Siamo stati noi”», racconta il capitano dell’aviazione Mario Ciancarella.

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    42 min
  • Ep. 5 - Il Mig libico
    Jun 22 2025

    È il 25 novembre 1980, sono passati cinque mesi dalla caduta del DC9. John Macidull fa parte dell’agenzia governativa americana che indaga sui disastri aerei. Analizza il tracciato radar della sera del 27 giugno 1980 e si chiede: quei due puntini che corrono verso il DC9, cosa sono? Chi avrebbe potuto attaccare l’aereo? L’aeronautica militare negò che quella sera fossero in corso esercitazioni della NATO. Ma Cesare Plantulli Lambert, l’ultimo pilota Itavia a percorrere la rotta Bologna-Palermo, smentisce questa versione. E davvero erano in volo altri aerei militari, quella sera? Davvero avrebbero potuto abbattere un volo di linea? La risposta potrebbe arrivare dal ritrovamento dei rottami di un altro aereo, avvenuto in Calabria: un Mig libico.

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    40 min
  • Ep. 4 - Una bomba
    Jun 15 2025
    Cos'è stato a far precipitate il DC9? Molti sono convinti che sia stata una bomba, ma l'unico modo per capirlo è recuperare il relitto dell'aereo. "I pezzi più pesanti venivano agganciati con un cavo e tirati su": Leonardo Lecce fa parte, come perito, di una delle commissioni incaricate delle indagini sulla caduta del DC9 e, a bordo di una nave della compagnia francese Ifremer, segue da un monitor le operazioni di recupero del relitto a oltre 3500 metri di profondità. Analizzando lo stato dei resti dell’aereo, Lecce formula la sua ipotesi: a far cadere il DC9 non può essere stata una bomba.

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    39 min
  • Ep. 3 - Un cedimento strutturale
    Jun 15 2025
    "Gli aerei Itavia erano bare volanti": le prime ipotesi sulle ragioni della caduta dell’aereo si indirizzano verso il cedimento strutturale. La compagnia aveva avuto in precedenza altri incidenti, tra cui quello all’aeroporto di Caselle il 1º gennaio 1974, quando morirono 38 persone e ne sopravvissero 4. Uno di loro ha scelto per la prima volta di raccontare cosa accadde: "All’interno dell’aereo volava di tutto, a un certo punto mi trovai fuori dalla carlinga e correvo non so dove". Ben presto l’ipotesi del cedimento strutturale per il DC9 di Ustica viene scartata ma questo non basta a scongiurare il fallimento della compagnia. Per capire cos'è successo occorre tentare un’impresa epocale: recuperare il relitto dell'aereo.

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    31 min
  • Ep. 2 - Punto condor
    Jun 15 2025
    Basilio Ciaffardoni fa parte dell’equipaggio della nave Andrea Doria, in quel momento è in licenza a Cagliari con altri suoi colleghi. Si trova a un concerto di musica elettronica quando, dall’altoparlante dello stadio Sant’Elia, viene chiesto all’equipaggio di tornare sulla nave: occorre raggiungere la zona dov'è avvenuto l’ultimo contatto di un aereo precipitato con la torre di controllo di Ciampino, il "punto condor". All’alba del 28 giugno 1980, la dottoressa Nunzia Albano viene svegliata: deve raggiungere l'Istituto di Medicina Legale dell'università di Palermo dove stanno per essere portati i corpi recuperati in mare.

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    34 min
  • Ep. 1 - Ambra 13
    Jun 15 2025
    È la sera del 27 giugno 1980, Enrico Bertolino non è ancora il comico di Ciro e Zelig ma una giovane recluta in servizio alla base militare NATO sotto il monte Venda, in provincia di Padova. Davanti al radar osserva diversi tracciati tra cui quello di un aereo di linea. Si tratta di un DC9 della compagnia Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo con a bordo 81 persone. Ancora pochi minuti e a Bertolino e ad altre reclute verrà ordinato di abbandonare le loro postazioni radar. Non sanno che quell’aereo, registrato come I-TIGI, è precipitato.

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    37 min
  • TRAILER - Il cielo sopra Ustica
    Jun 8 2025
    La sera del 27 giugno 1980 un DC-9 della compagnia Itavia, partito da Bologna, sta volando verso Palermo con 81 persone a bordo. È in ritardo di due ore ma l’atmosfera in cabina è serena, hostess e steward distribuiscono caramelle gommose contro il mal d’aria, pilota e copilota conversano fra loro e comunicano costantemente con i centri radar. Alle 21.04, quando il radarista della torre di controllo di Ciampino chiama l’aereo per autorizzare l’inizio della fase di atterraggio, non ottiene nessuna risposta. Qualche ora dopo, i primi corpi riaffioreranno dalle acque del Tirreno. Cos’è stato a provocare la caduta dell’aereo? Cos’è successo in quei minuti e poi nei quarantacinque anni successivi? Per capirlo abbiamo parlato con i familiari delle vittime, soccorritori, piloti, medici, radaristi, periti, ufficiali dell’aeronautica, storici e giornalisti. 'Il cielo sopra Ustica' racconta, in sette puntate, l’ultimo viaggio delle vittime, le speranze, le indagini, le ipotesi, i depistaggi, la tenacia dei familiari e l’incredibile avventura del recupero del relitto a oltre 3500 metri di profondità.

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    2 min