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Milano 2006, un uomo lascia un’agendina nera su una panchina della stazione Certosa. Anita, che attende il treno al binario opposto, lo nota: è calvo e ben vestito, sembra guardare verso di lei, quasi a inviarle una muta richiesta di aiuto. Anita si decide, scende nel sottopassaggi, recupera l'agenda e rimane invischiata in un altro caso di omicidio per cui chiede l'aiuto dell'amica Mirella. Tra una cenetta e un aperitivo (e i numerosi “bianchini”) tocca ancora alle due squinzie milanesi spingersi fuori città sul vecchio furgoncino alla ricerca di indizi… ma soprattutto di guai.

Milano, Cimitero Maggiore, all’improvviso tra le tombe iniziano a passeggiare personaggi che dovrebbero risiedere nei loculi. Zombie? Niente affatto, e ci vuole poco ad Anita Valli per capire che gatta ci cova. Forse l’agenzia di pompe funebri Legno di Pero ne sa qualcosa? Come è possibile che persone morte e sepolte vadano a zonzo così? E chi c’è nella tomba al posto loro? Insieme all'inseparabile amica Mirella, Anita avvia una nuova indagine strampalata che porta le due squinzie di via Gallarate ad occuparsi di clochard invisibili, sepolture sospette e baristi troppo gentili.

Milano. L’architetto Mirella Bonetti trova un geometra morto assassinato in un ufficio del Comune e dà l’allarme. Anche se la polizia avvia l’inchiesta Mirella e la sua amica Anita conducono una indagine parallela, aggirandosi su un vecchio furgone per Milano e dintorni, con il loro linguaggio colorato, innaffiato dagli immancabili bianchini. Le due si rendono presto conto che tra i progetti vagliati dal geometra (buonanima) ce n’era uno che presentava... strane caratteristiche.

Quattro Natali, quattro decenni, quattro storie milanesi. E quattro personaggi memorabili. Marlon, il detective già noto ai lettori creato da Giorgio Maimone, che si muove in una Milano dei ruggenti anni Sessanta, sfidato dall'Enigmista, serial killer amante dei giochi di parole. Il commissario Miletta, poliziotto del Sud che si trova a vivere la città meneghina nel suo periodo più buio, gli anni di piombo, raccontata da Oscar Logoteta. Il gommista virile di Paola Varalli che, con l'idraulico Pino e il barista Viliam, si improvvisa investigatore nella Milano da bere degli anni Ottanta.

“Quattro Natali, quattro decenni, quattro storie milanesi”. Tratto dalla raccolta “Quattro volte Natale – Piccoli omicidi a Milano”, Mani bucate è un racconto noir di Paola Varalli. Come di consueto, l’ambientazione è quella meneghina che ha reso famosa la scrittrice, e i protagonisti sono dei bizzarri investigatori improvvisati. In una Milano da bere di fine anni Ottanta, il “gommista virile”, il barista Viliam e l’idraulico Pino si ritrovano, loro malgrado, a indagare su un misterioso omicidio. Siete pronti a farvi trascinare in una storia tanto strampalata quanto irresistibile?

Quattro racconti “afosi” e sudaticci in una Milano afosa e sudaticcia. Ah... l’estate! Periodo di vacanze, tintarella, giornate interminabili e notti folli. Ma anche di zanzare, ustioni solari e... omicidi, cadaveri scomparsi, investigatori nei guai. Giorgio Maimone e il suo Marlon ci coinvolgono nella sparizione di un cadavere, tra la gnagnera milanese anni ‘60 e Camogli. Davide Pappalardo e il suo “sogno di piena estate” con Libero Russo, investigatore sui generis, incastrato in un Ferragosto in cascina in una torrida estate anni ’70.